Come accennato nel precedente post, alcuni giorni fa si è svolto a Firenze il cinquantaquattresimo Convegno AIB Le politiche delle biblioteche in Italia – Il sistema bibliotecario nazionale. Per motivi di lavoro non ho potuto partecipare, ma Serena Sangiorgi non solo c’è stata, ma ha pensato bene di redigere un resoconto dell’evento, in aiuto di tutti coloro che, non avendo potuto assistere dal vivo, desiderano sapere cosa è successo e cosa tanti bibliotecari tutti insieme hanno potuto architettare ;) Grazie infinite a Serena per la generosità [mi sono permessa di fare un po’ di chunking e di grassettare qua e là, sperando di non aver stravolto il senso del testo]:
“E’ stato un convegno partecipato: dopo un paio di anni di scarsa affluenza, stavolta i bibliotecari presenti erano molti: in alcune sessioni non c’erano abbastanza posti a sedere per tutti. E’ stato un convegno importante per l’associazione: le modifiche allo statuto, che hanno generato ore di polemiche prima di essere approvate, danno poteri più ampi alle sezioni regionali e al collegio dei probiviri, ma soprattutto l’associazione, a causa delle recenti leggi sui profili professionali non ancora riconosciuti, è riservata alle persone fisiche, che sono le sole ad avere pieni diritti.
Le biblioteche, gli enti, le aziende sinora socio-ente sono sostituite al profilo “amici”, ad esempio senza diritto di voto in assemblea. Le quattro sessioni (Quali servizi per quali cittadini, sulle biblioteche pubbliche; I servizi bibliotecari per la didattica e la ricerca, sulle accademiche; La biblioteca scolastica e la “next generation” sulle scolastiche; Riorganizzare i servizi nazionali, a spettro più generale) erano organizzate in relazioni/interventi al mattino con dibattito aperto al pubblico, e poi in conclusioni al pomeriggio con ulteriore dibattito eventuale.
Nelle due che ho seguito (con difficoltà, ovviamente), quella sui servizi nazionali e quella sui servizi al cittadino, sono emerse alcune frasi-slogan che riassumono molto del dibattito:
- “i servizi nazionali apparenti” di P. Traniello
- “il NON “servizio-nazionale italiano” di A. Petrucciani
- “le 15 mila biblioteche sono più dei comandi dei carabinieri” di L. Scala (questa intesa in senso positivo…)
La sessione plenaria conclusiva del congresso Verso un sistema bibliotecario italiano con presentazione del documento finale (che sarà a breve sul sito sito AIB), aveva rappresentanti anche del ministero, dei Comuni (ANCI) e delle province (UPI). Qui Leombroni, vice presidente AIB e responsabile del polo RAV, ha fatto una interessante riflessione sull’alternanza di 4 termini nella politica bibliotecaria, Servizio/Sistema e Nazionale/Italiano: in sostanza all’inizio si è pensato ad un Servizio Nazionale puntando più sull’aspetto pratico, ora che l’ossatura base di Indice è consolidata si rende necessario un Sistema Italiano integrato perché i servizi possano essere veramente armonizzati.
Scala ha fatto presente come le altre nazioni non spendano più di noi nel campo biblioteche, ma spendano certamente meglio; Santoro dell’ANCI ha invece ricordato come gli editori e la SIAE siano un serio problema economico, prima con la “tassa” sulle fotocopie ed ora con quella sul prestito. Ha dato un’informazione importante, poco nota: il ministero ha borsato ben 2 milioni di euro per quest’ultima, dopo aver abbandonato l’ipotesi di far pagare l’utente finale attraverso meccanismi vari.
A lavori ufficiali conclusi si è svolta infine la sessione Conservazione digitale, affollatissima nonostante l’ora, a testimoniare quanto l’argomento interessi tutti i bibliotecari italiani. Sono stati presentati progetti e attività di Fondazione Rinascimento Digitale, Cilea, Caspur e BNCF, per chiarire “a che punto siamo e cosa stiamo già facendo”.
Invece Mariella Guercio docente di archivistica all’Università di Urbino ha presentato un progetto interministeriale BNCA-MIUR per l’armonizzazione e il sostegno delle attività di conservazione digitale da parte di entrambi i ministeri, riconoscendo che entrambi si muovono in questa direzione ma che è importante siano coordinati per ottenete un risultato, appunto, NAZIONALE (da qualsiasi parte provenga). Le slides presentate si spera saranno disponibili a breve, o sul sito della fondazione www.rinascimento-digitale.it o altrove.
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Segnalerei due appunti tecnici a margine del convegno, due presentazioni di prodotti non ancora visti altrove.
- Casalini Libri lancia l’approval plan integrato con Sebina: gli utilizzatori di questo diffusissimo software per gestione biblioteca (di fatto il primo in Italia) potranno impiegare meno tempo con la prassi di ordine, utilizzando una sola procedura. E’ il primo esempio in Italia di attenzione di questo tipo da parte di un distributore, e non stupisce che sia Casalini, già pioniere della fatturazione telematica negli anni ’90.
- Dandelon.com appare sul mercato italiano, e ha scelto per il debutto proprio il convegno AIB, in cui si parla di (possibili) nuovi servizi per i cittadini, veicolati (e come potrebbe non essere così) attraverso Indice e il suo Opac. Questa compagnia tedesca offre un interessante “arricchimento collaborativo del catalogo”, attraverso una combinazione di hardware (scanner) e software (OCR e vari tools) per recuperare gli indici e i contributi contenuti, le miscellanee ecc. dei propri volumi posseduti. La differenza è proprio nel fatto che è la biblioteca stessa a decidere su quali volumi, o sezioni, o tipologie di materiali si vuole agire, sulla base delle sue esigenze interne: non si tratta di pacchetti preconfezionati di titoli ma di scelte sul campo, e sul campo possono essere lavorate: tra gli scaffali, a biblioteca aperta, o nei depositi per le sezioni storiche… I dati concorrono a formare una banca dati collettiva, senza “problematiche” per i singoli OPAC: non facile da riassumere, rimando al sito www.dandelon.com per fare qualche ricerca e, di fatto, vedere come i tools (thesauri, traduttori, ecc.) possono essere veramente interessanti.”