Archive for aprile 2007

Il 5 maggio colpisce ancora

29 aprile 2007

Come mi suggerisce il mio capo MdG, il 5 maggio è stato storicamente una giornata fatale per diversi motivi. Ne aggiungo uno personale: sabato prossimo verrà eletto il vincitore del Premio Moebius per il migliore sito web delle biblioteche universitarie italiane:

Il Premio Möbius Multimedia Città di Lugano (“Premio Möbius Lugano”), che giunge quest’anno alla sua undicesima edizione, si terrà al Palazzo dei Congressi di Lugano il 5 e 7 maggio 2007.

L’iniziativa, promossa dalla Città di Lugano, sede di una Facoltà di Scienze della Comunicazione, e dalla Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana insieme al Prix Möbius International della Comunità Europea, intende fornire un’occasione qualificata per far conoscere i prodotti multimediali realizzati da editori dell’area linguistica italiana e per allargare la loro visibilità e notorietà in ambito locale e internazionale.

Il Premio, che nelle sue prime quattro edizioni si è occupato essenzialmente di CD-Rom e di DVD-Rom, da una parte intende continuare a confermare questa sua tradizionale attenzione per l’offline mentre dall’altra, dall’anno Duemila, ha deciso di aprire all’online premiando siti web di qualità.

Naturalmente siamo in gioco anche noi (poteva essere diversamente? ;-)! Dunque l’epica della giornata si arricchirà di un nuovo capitolo… Ma oggi leggo (via Panorama) che ci si mette anche Flickr: il 5 maggio sarà la ventiquattr’ore dei fotografi (più o meno) amatoriali sparsi per i mondo:

To celebrate this global community, we invite you to join us in 24 Hours of Flickr, a day-long global photo project. On May 5 2007, grab your camera and whatever else you need, and chronicle your day in pictures.

Join the 24 Hours of Flickr group to get ready for the big day. After the big day, post your best photo to the group. We’d love to see the group photos on a map as well, so make sure you add your photos to the map using the Organizr.

Per conto mio spero di potervi mostrare le meravigliose immagini di Bicocca vincente :-) Intanto ci stiamo preparando per illustrare al meglio le caratteristiche del nostro sito (le ultime feature attivate sono i feed RSS per le news e Google mini per la ricerca all’interno del sito e del campus UNIMIB). Se sabato c’è qualcuno che passa da Lugano… noi andiamo in onda alle 18!

Scegli un libro per il blog

27 aprile 2007

Chi ha decretato la morte del libro? I blogger no di sicuro. Vox, la popolare piattaforma di blog publishing di Six Apart offre la possibilità di associare ai post non solo immagini (banale), audio (scontato) e video (troppo trendy per i veri duri) ma, udite udite, veri LIBRI!

Editing di un post

Editing di un post

Nell’editor del blog si può scegliere, insieme ai classici oggetti multimediali, di inserire un libro dalla propria biblioteca o direttamente da Amazon, che è possibile interrogare per parola chiave on the fly. Che io sappia Vox è l’unica piattaforma che offra una funzionalità del genere. C’è qualcuno che possa smentirmi?

Scelta del libro da inserire

Scelta del libro da inserire

Blogger di successo? Ecco le regole

26 aprile 2007

Scrivere un blog non è impresa facile: si pencola sempre tra un eccessivo esibizionismo (limite che viene spesso ascritto ai blog) e un deleterio tecnicismo che allontana i lettori più inesperti. Inoltre esistono tanti livelli di approfondimento e stili editoriali, per non dire dell’angoscia che attanaglia il blogger quando, di fronte ai tanti argomenti di cui vorrebbe dare conto, deve fare una selezione e procedere a una scrematura. E poi le revisioni, il controllo delle fonti, il bilanciamento tra i paragrafi…

E tutto per… condividere le proprie conoscenze e allargare la propria community, certo, ma evidentemente anche per aumentare il numero dei lettori, e soprattutto per avvincerli a ciò che si scrive (fidelizzarli è il termine corretto?)! Insomma è, per quanto magari in sedicesimo, un esercizio di scrittura creativo-professionale e di auto-promozione non da poco. Alcuni blogger in questi giorni hanno affrontato l’argomento provando a stilare le regole del blog che funziona. Cominciamo dai consigli di Marco Montemagno (i grassetti sono miei, N.d.R.):

  1. Usare titoli avvincenti, interessanti, originali, diversi, controversi
  2. Spezzare i post: inserire la prima parte del post nel primo campo e il resto nel campo post esteso
  3. Link , link, link !
  4. Linkare spesso i propri post precedenti
  5. Linkare spesso i post di altri blog
  6. Usare parole chiave nei titoli
  7. Usare nel titolo come prime parole le parole chiave che interessano (es. “Feed RSS dei blog, diamoli completi” è meglio di “Diamo completi i feed RSS dei blog”)
  8. Usare parole chiave nei post
  9. Incentrare un post su quanto si dice nella blogosfera ; partire da post interessanti di altri blog, linkarli e aprire un dibattito
  10. Usare immagini, video e audio
  11. Usare immagini leggere!
  12. Massimo 10/15 kb (ottimizzarle con un programma di grafica prima di caricarle sul blog. Immagini pesanti rendono lento il caricamento della pagina e problematica la leggibilità.
  13. Riprendere all’interno dei propri post i commenti dei propri lettori (es. in fondo al post con update continuo)
  14. Commentare su altri blog .
  15. E’ importante dialogare con altri blogger, lasciare la propria opinione con un link al proprio post – se c’è – sullo stesso argomento, far parte della conversazione.
  16. Postare da blogger : i blog sono una fonte d’informazione, un approfondimento diretto, informale, che parte dal basso. Ricordiamocelo ;)
  17. Usare sondaggi
  18. Crea una lista completa dei blog del tuo settore (linka all’esterno e i link ti saranno restituiti)
  19. Crea un report o uno strumento utile ai lettori della tua nicchia
  20. Scrivi un “come si fa a” utile per i lettori del tuo argomento
  21. Raccogli una raccolta di link a notizie su un determinato tema accompagnato da una tua analisi
  22. Pubblica uno scoop
  23. Segnala una notizia che ritieni non sia vera/parziale/incorretta (entra nel merito prima e devi essere a conoscenza dell’argomento alla perfezione!)
  24. Prendi una posizione contraria
  25. Dedica un post del genere “Perché xxxx ha ragione/torto
  26. Cerca su flickr, youtube una foto/video divertente sul tuo argomento
  27. Scrivi un post “10 cose che amo/odio di…

Robin Good invece si rifà a esperti di chiara fama e riporta le nove lezioni di Joshua Porter per diventare un blogger di successo. Riporto qui solo i titoletti dei vari paragrafi che però vi consiglio di leggere:

  1. La paura si affronta e si sconfigge
  2. Ricordati: Hai sempre qualcosa di valido da dire
  3. Nel dubbio, posta.
  4. Usa i commenti per chiarire i punti del tuo articolo
  5. Pensa al tuo blog come ad un blog perennemente in beta
  6. Scegli la tua nicchia
  7. La chiarezza è tutto
  8. Mostra sempre i tuoi articoli di successo
  9. Le persone ascoltano

Che ne dite? Mi sembrava interessante proporre qui entrambi i blogger perché affrontano il tema da due punti di vista differenti: il primo elenca pratici suggerimenti da applicare al lavoro manuale del blogger, mentre il secondo vira su aspetti più sfumati che lambiscono le inclinazioni caratteriali e il lavoro che a volte occorre fare su se stessi per forzarsi a perseguire certi obiettivi.

Ora, non vorrei cadere nella facile sociologia o nello psicologismo, però è indubbio che il proprio atteggiamento verso gli altri incide sull’essere blogger: l’abitudine all’argomentazione e l’approccio dialettico per esempio condizionano molto ciò che si scrive e come lo si scrive. E perciò un’affermazione apparentemente superficiale come “Nel dubbio posta” potrebbe invece essere utile stimolo per gli insicuri.

La stessa cosa vale per “La paura si sconfigge”: sembrano affermazioni troppo filosofiche? Diciamo che sono sollecitazioni esistenziali di cui però ogni persona che abbia la faccia tosta o la presunzione di proporsi in pubblico dovrebbe tener conto… In fin dei conti è come quando si prendeva la parola alle assemblee studentesche e, di fronte a centinaia di persone, si doveva catturare l’attenzione nella maniera al tempo stesso più leggera e più accattivante possibile.

I consigli di Montemagno sono ugualmente utilissimi: alcuni rappresentano dei veri e propri must per i blogger (“linka, lika, linka”, “riprendere nei propri post i commenti dei lettori”, “usare parole chiave nei post” etc.). Su altri invece sono meno d’accordo: l’idea di “prendere una posizione contraria”, per esempio, non mi convince del tutto. E’ vero che si dovrebbe essere il meno compiacenti possibile, e soprattutto onesti con i propri lettori, ma a volte a leggere certi blog sembra che le polemiche estemporanee vengano sollevate a intermittenza (ma con evidente tempismo) magari per creare artificiosamente picchi di visitatori.

O ancora non vedo motivazioni particolari nel sollecitare l’uso dei sondaggi: ho notato che in effetti è uno strumento che comincia ad andare di moda, forse grazie al fatto che alcune piattaforme di blogging consentono di inserirli con estrema facilità. Il classico box in alto nella colonna del menu del blog che propone domande come Ti piace questo sito? non mi fa proprio impazzire (un po’ troppo petulante?)…

E’ importante comunque riflettere sia sugli aspetti di struttura (psicologici, comportamentali o cognitivi) sia su quelli più pratici del blog perché una cosa è certa: nessun successo di lettori può mai far sedere un blogger sugli allori. Come dice Giuseppe Granieri nell’ottimo Blog generation, la reputazione online, per quanto appaia volatile e soggetta a mode e tendenze, è in realtà un meccanismo che si auto-bilancia poiché si costruisce e si riafferma giorno per giorno, post per post.

Ottimo infine il monito “Posta da blogger” (troppo spesso si corre il rischio di scordarsene) e il suggerimento di Robin Good sull’evidenziazione dei post più letti: grazie per la dritta – li ho inseriti anch’io ;-)

Google: il brand vincente che archivia i nostri dati

25 aprile 2007

Poi dice che uno le accuse di fascismo digitale se le va a cercare… Google, non pago di essere eletto brand del 2007, gioca di nuovo al rialzo (altrimenti che brand dell’anno sarebbe?) e questa volta tira fuori dal cappello Web History, evoluzione di Search History, una memoria virtuale (ma dagli effetti più che reali) che registra ogni vostro passo in rete.

Non bisogna drammatizzare: la memorizzazione dei percorsi vale solo per gli utenti che la richiedono ed è possibile limitare l’archiviazione dei dati alle sole ricerche effettuate attraverso il motore, piuttosto che a tutta la storia delle navigazioni online. Inoltre Web History può essere disattivato in qualunque momento e il suo archivio azzerato.

Per accedere alla pagina personale di Web History occorre

  1. impostare la lingua del browser sull’inglese (nonostante il cambio di impostazioni ho dovuto forzare per due volte il codice della lingua nella barra del browser)
  2. loggarsi con il proprio account Google.

Questa la definizione dell’Help di Web History:

You know that great web site you saw online and now can’t find? With Web History, you can view and search across web pages you’ve visited in the past, including Google searches. Web History also provides interesting trends on your web activity, such as which sites you visit most frequently and what your top searches are. Finally, Web History helps deliver more personalized search results based on what you’ve searched for and which sites you’ve visited.

La policy sulla privacy è abbastanza analitica e i servizi forniti a corredo del servizio sono interessanti: le statistiche sono sempre sorprendenti – chissà perché messi di fronte ai propri percorsi online si rimane sempre un po’ turbati ;-) A me per esempio ha sgomentato molto l’eccessivo numero di query che lancio su Google e a seguire la quantità di ore che trascorro compulsivamente davanti allo schermo del portatile…

Rimane la questione di fondo: è giusto che un servizio commerciale possa detenere una tale quantità di dati sui suoi utenti? A cosa può portare la conoscenza non solo delle intenzioni dei navigatori, ma anche dei loro effettivi comportamenti, delle loro preferenze, dei percorsi effettuati? CNet raccoglie le opinioni di alcuni blogger, mentre in Italia rilancia gli interrogativi Excite. Questo invece il comunicato di Google sul lancio di Web History.

Una perplessità personale la riservo alla qualità dei risultati delle statistiche: ho notato almeno un paio di siti, accreditati da Google tra i miei più visti, sui quali vado sì e no 2 volte l’anno. E’ vero che il servizio, as usual, è in beta, ma questo scivolone non mi è nuovo… E per finire: se è vero che servizi (potenzialmente utilissimi) come Web History servono a restituire risultati migliori per le ricerche, che grado di trasparenza possono garantire agli utenti sui contenuti pubblicitari eventualmente veicolati?

(Disclaimer: nonostante tutti i motori di ricerca provati finora – e su qualunque tipologia di contenuti – devo ammettere che Google rimane di gran lunga il più accurato ed efficace)

Information design per il nuovo web

22 aprile 2007

Social media, nuove tecnologie, web 2.0: come hanno cambiato il modo di concepire l’information design in rete? L’ottima Ellyssa Kroski svolge analisi e comparazioni sul tema nel suo ultimo post Information design for the new web. Dall’esame di decine di siti l’autrice di InfoTangle traccia caratteristiche, pattern e trend evolutivi delle applicazioni più famose e utilizzate sul web – applicazioni che dunque stanno facendo scuola e si prestano ad interpretare il ruolo di modelli di studio e di esempi pratici da seguire per il design delle informazioni.

Vi consiglio di leggere per intero il suo post (che è peraltro il sunto e il succo di una presentazione che EK ha tenuto al convegno Computers in Libraries 2007) e seguire i link delle immagini proposte a corredo dei vari parametri esaminati. Richiamo qui solo le sue conclusioni (roba da far invidia a Jakob Nielsen, sul quale è in arrivo un nuovo post!):

Principles of Information Design for the New Web

  • Keep it Simple – Include only necessary functionality and provide a clean efficient design.
  • Make it Social – Meet users expectations by enabling connections through social tools.
  • Offer Alternate Navigation – Reflect the Zeitgeist of the website community and embrace alternate pathways to information including utilizing visual tools.

New Web Philosophies

  • Evolve – Today’s Website creators aren’t afraid to try new things. There is no right answer and everything doesn’t need to be figured out at the outset.
  • Be Nimble – Respond to advances in technology and changes in market needs. Be willing to abandon bad ideas
  • Be Open – Issue and API and design badges and widgets for your users – or they will design them for you.