Scrivere un blog non è impresa facile: si pencola sempre tra un eccessivo esibizionismo (limite che viene spesso ascritto ai blog) e un deleterio tecnicismo che allontana i lettori più inesperti. Inoltre esistono tanti livelli di approfondimento e stili editoriali, per non dire dell’angoscia che attanaglia il blogger quando, di fronte ai tanti argomenti di cui vorrebbe dare conto, deve fare una selezione e procedere a una scrematura. E poi le revisioni, il controllo delle fonti, il bilanciamento tra i paragrafi…
E tutto per… condividere le proprie conoscenze e allargare la propria community, certo, ma evidentemente anche per aumentare il numero dei lettori, e soprattutto per avvincerli a ciò che si scrive (fidelizzarli è il termine corretto?)! Insomma è, per quanto magari in sedicesimo, un esercizio di scrittura creativo-professionale e di auto-promozione non da poco. Alcuni blogger in questi giorni hanno affrontato l’argomento provando a stilare le regole del blog che funziona. Cominciamo dai consigli di Marco Montemagno (i grassetti sono miei, N.d.R.):
- Usare titoli avvincenti, interessanti, originali, diversi, controversi
- Spezzare i post: inserire la prima parte del post nel primo campo e il resto nel campo post esteso
- Link , link, link !
- Linkare spesso i propri post precedenti
- Linkare spesso i post di altri blog
- Usare parole chiave nei titoli
- Usare nel titolo come prime parole le parole chiave che interessano (es. “Feed RSS dei blog, diamoli completi” è meglio di “Diamo completi i feed RSS dei blog”)
- Usare parole chiave nei post
- Incentrare un post su quanto si dice nella blogosfera ; partire da post interessanti di altri blog, linkarli e aprire un dibattito
- Usare immagini, video e audio
- Usare immagini leggere!
- Massimo 10/15 kb (ottimizzarle con un programma di grafica prima di caricarle sul blog. Immagini pesanti rendono lento il caricamento della pagina e problematica la leggibilità.
- Riprendere all’interno dei propri post i commenti dei propri lettori (es. in fondo al post con update continuo)
- Commentare su altri blog .
- E’ importante dialogare con altri blogger, lasciare la propria opinione con un link al proprio post – se c’è – sullo stesso argomento, far parte della conversazione.
- Postare da blogger : i blog sono una fonte d’informazione, un approfondimento diretto, informale, che parte dal basso. Ricordiamocelo ;)
- Usare sondaggi
- Crea una lista completa dei blog del tuo settore (linka all’esterno e i link ti saranno restituiti)
- Crea un report o uno strumento utile ai lettori della tua nicchia
- Scrivi un “come si fa a” utile per i lettori del tuo argomento
- Raccogli una raccolta di link a notizie su un determinato tema accompagnato da una tua analisi
- Pubblica uno scoop
- Segnala una notizia che ritieni non sia vera/parziale/incorretta (entra nel merito prima e devi essere a conoscenza dell’argomento alla perfezione!)
- Prendi una posizione contraria
- Dedica un post del genere “Perché xxxx ha ragione/torto “
- Cerca su flickr, youtube una foto/video divertente sul tuo argomento
- Scrivi un post “10 cose che amo/odio di… “
Robin Good invece si rifà a esperti di chiara fama e riporta le nove lezioni di Joshua Porter per diventare un blogger di successo. Riporto qui solo i titoletti dei vari paragrafi che però vi consiglio di leggere:
- La paura si affronta e si sconfigge
- Ricordati: Hai sempre qualcosa di valido da dire
- Nel dubbio, posta.
- Usa i commenti per chiarire i punti del tuo articolo
- Pensa al tuo blog come ad un blog perennemente in beta
- Scegli la tua nicchia
- La chiarezza è tutto
- Mostra sempre i tuoi articoli di successo
- Le persone ascoltano
Che ne dite? Mi sembrava interessante proporre qui entrambi i blogger perché affrontano il tema da due punti di vista differenti: il primo elenca pratici suggerimenti da applicare al lavoro manuale del blogger, mentre il secondo vira su aspetti più sfumati che lambiscono le inclinazioni caratteriali e il lavoro che a volte occorre fare su se stessi per forzarsi a perseguire certi obiettivi.
Ora, non vorrei cadere nella facile sociologia o nello psicologismo, però è indubbio che il proprio atteggiamento verso gli altri incide sull’essere blogger: l’abitudine all’argomentazione e l’approccio dialettico per esempio condizionano molto ciò che si scrive e come lo si scrive. E perciò un’affermazione apparentemente superficiale come “Nel dubbio posta” potrebbe invece essere utile stimolo per gli insicuri.
La stessa cosa vale per “La paura si sconfigge”: sembrano affermazioni troppo filosofiche? Diciamo che sono sollecitazioni esistenziali di cui però ogni persona che abbia la faccia tosta o la presunzione di proporsi in pubblico dovrebbe tener conto… In fin dei conti è come quando si prendeva la parola alle assemblee studentesche e, di fronte a centinaia di persone, si doveva catturare l’attenzione nella maniera al tempo stesso più leggera e più accattivante possibile.
I consigli di Montemagno sono ugualmente utilissimi: alcuni rappresentano dei veri e propri must per i blogger (“linka, lika, linka”, “riprendere nei propri post i commenti dei lettori”, “usare parole chiave nei post” etc.). Su altri invece sono meno d’accordo: l’idea di “prendere una posizione contraria”, per esempio, non mi convince del tutto. E’ vero che si dovrebbe essere il meno compiacenti possibile, e soprattutto onesti con i propri lettori, ma a volte a leggere certi blog sembra che le polemiche estemporanee vengano sollevate a intermittenza (ma con evidente tempismo) magari per creare artificiosamente picchi di visitatori.
O ancora non vedo motivazioni particolari nel sollecitare l’uso dei sondaggi: ho notato che in effetti è uno strumento che comincia ad andare di moda, forse grazie al fatto che alcune piattaforme di blogging consentono di inserirli con estrema facilità. Il classico box in alto nella colonna del menu del blog che propone domande come Ti piace questo sito? non mi fa proprio impazzire (un po’ troppo petulante?)…
E’ importante comunque riflettere sia sugli aspetti di struttura (psicologici, comportamentali o cognitivi) sia su quelli più pratici del blog perché una cosa è certa: nessun successo di lettori può mai far sedere un blogger sugli allori. Come dice Giuseppe Granieri nell’ottimo Blog generation, la reputazione online, per quanto appaia volatile e soggetta a mode e tendenze, è in realtà un meccanismo che si auto-bilancia poiché si costruisce e si riafferma giorno per giorno, post per post.
Ottimo infine il monito “Posta da blogger” (troppo spesso si corre il rischio di scordarsene) e il suggerimento di Robin Good sull’evidenziazione dei post più letti: grazie per la dritta – li ho inseriti anch’io ;-)