Archive for novembre 2006

Library 2.0 for deletion?

28 novembre 2006

Brutte notizie: leggo da Michael Casey che su Wikipedia vi è proposta di deletion della entry library 2.0! Le motivazioni per eliminare la pagina fondano sostanzialmente sulla provenienza del termine (partorito in un blog – orrore! e, soprattutto: quale stranezza! Quante entry di Wikipedia sono nate da blog/ger?) e sulla mancanza di accordo tra gli utenti di Wikipedia in merito all’accettazione, ancora per molti versi discussa, dei concetti che questo sottende. Per fortuna ad oggi le volontà di conservare il vocabolo prevalgono, ma è pur vero che la policy di Wikipedia non prevede un criterio maggioritario ma di merito per la conferma di una entry…

Che dire? Dopo tanti discorsi sul significato filosofico della wikiality, questa mi sembra a dir poco una gaffe e un segno di decadenza della consensus reality. Trovo incredibile in particolare l’obiezione secondo la quale library 2.0 sia un neologismo che non raccoglie l’unanime consenso della comunità dei wikipedian: come molti commentatori hanno rilevato, il termine è ormai largamente adoperato dalla letteratura biblioteconomica internazionale, e il suo essere nuovo non implica necessariamente che sia poco significativo o rappresentativo.

Inoltre, è vero che i concetti dietro library 2.0 sono ancora in discussione, ma questo dipende dalla continua evoluzione e quindi dalla progressiva messa a fuoco delle pratiche che definiscono la 2.0ness e tutte le sue proteiformi applicazioni… L’essere un concetto dibattuto mi pare decisamente indice di vitalità (e di ricerca, di tensione alla scientificità)! E’ per questo, d’altronde che – altro appunto che è stato mosso – la L2 è stata molto discussa e dissezionata sui blog – strumenti, questi ultimi, che meglio di altri consentono di svolgere riflessioni in maniera dinamica e informale, e al contempo di raggiungere sintesi provvisorie, sì, ma condivise

Library 2.0 è un concetto bottom-up, nato dall’esigenza di sistematizzare consapevolezze e riflessioni sull’evoluzione della biblioteconomia nel suo momento di attraversamento del 2.0; ha dato vita ad un dibattito originale, ricco, appassionante, che ha coinvolto centinaia di persone (bibliotecari, utenti, stakeholder) nella ricerca di un percorso volto all’avanzamento teorico-professionale e al miglioramento della prassi bibliotecaria.

Se davvero gli eliminatori dovessero prevalere, sarebbe un brutto segno non solo per i librarian 2.0 ma per il futuro della stessa Wikipedia: nata per raccogliere le sollecitazioni e gli impulsi più visionari del popolo della rete, si avvierebbe davvero a diventare la cenerentola delle enciclopedie.
(Intanto noto che dalle prime 5 pagine di Google – non ho indagato oltre – il risultato L2 su Wikipedia è già scomparso…)

LibWorm: search the biblioblogosphere and beyond…

27 novembre 2006

Frankie Dolan e David Rothman hanno dato vita a LibWorm, un motore di ricerca basato sui feed di ambito LIS: LibWorm raccoglie attualmente circa 1.400 feed, i contenuti dei quali sono categorizzati e quindi ricercabili sia in modalità search classica, che in modalità browse (per categoria, appunto, e per subject). Inoltre l’utente, effettuata la ricerca, può salvare il feed corrispondente ai risultati per consultazioni future. LibWorm è basato sulla vasta banca dati di LISfeed.

Del.icio.usness

24 novembre 2006

Del.icio.us ha proprio fatto scuola: non solo il web 2.0 è oggi una ininterrotta proliferazione di siti di social tagging, ma molti applicativi scelgono di adottare nomi che, tra crasi e assonanze, richiamano quello del founding father

Ecco, allora, ultima mia scoperta: tutorialicio.us, contenitore di tutorial (soprattutto orientati al web e ai suoi linguaggi) archiviati e taggati dagli utenti. Interessanti a questo proposito anche dead.licious, linkchecker per utenti MAC (via MdG)  e Slide Share, folksonomy dedicata alle slide Power Point (via Blog @lla tua biblioteca).

Google 2.0

22 novembre 2006

Ammetto che mi era sfuggito: a quanto pare la notizia risale alla fine di settembre. Google ha messo in circolazione un nuovo modello di motore di ricerca: Search Mash. Si tratta per ora solo di una maschera per la ricerca semplice; tra le feature di rilievo:

  • i risultati standard sono affiancati da cluster relativi alla ricerca su immagini, blog, video, Wikipedia
  • l’utente ha la possibilità di ampliare, man mano che lo percorre, l’elenco dei risultati
  • è presente un meccanismo di feedback immediato (questi risultati ti sono stati utili?)
  • si può scegliere la vista Hide details per uno scorrimento più agevole degli hit.

In attesa di capire dove Google voglia andare a parare con Search Mash, mi godo l’utilizzo sfrenato di Ajax e mash-up ;-)