Il 22 settembre si terrà a Trieste un convegno sugli archivi aperti e la valutazione della ricerca scientifica, cui parteciperò con un intervento su Bicocca Open Archive, il repository dell’università presso cui lavoro [grassetti miei]:
La rapida evoluzione delle modalità di produzione, diffusione e valutazione della letteratura scientifica ha modificato radicalmente il ruolo dei mediatori tradizionali (biblioteche e case editrici), mentre offre nuove opportunità e impone nuovi impegni agli scienziati, produttori e utilizzatori di queste conoscenze.
Ci troviamo di fronte all’esplosione del cosiddetto “green Open Access”, cioè degli archivi e repositories istituzionali (con oltre 23 milioni di documenti) e ad una crescita significativa del “gold Open Access”, cioè delle riviste ad accesso aperto. Allo stesso tempo è evidente che in Italia in questo campo siamo ancora lontani da quanto realizzato in molti altri paesi, nonostante l’ipegno formale a sostenere l’Open Access preso da quasi tutte le università italiane, che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Berlino sull’accesso aperto.
Questo convegno intende fare il punto sulla situazione e stimolare la discussione tra gli attori coinvolti in queste tematiche, docenti, ricercatori, bibliotecari, informatici, per far conoscere meglio le esperienze più interessanti a livello gobale ed italiano sia nel campo delle riviste Open Access che in quello degli archivi aperti, e soprattutto le interazioni possibili con la valutazione della ricerca, che può utilizzare come indicatori anche i dati sulle citazioni e gli scarichi provenienti dagli archivi aperti.