In questo momento mi sto occupando molto di metadati: formati, schemi, crosswalk* e via dicendo. Non ci si rende mai abbastanza conto di quale mostruosa varietà di formati più meno locali i vari provider adoperino, finché non si è costretti ad esaminarli e a provare a tradurli in un quache schema intermedio che consenta l’interoperabilità.
Per fortuna mi accorgo che anche altri in questo preciso momento storico si stanno occupando della stessa problematica e qualcosa mi dice che cominciamo ad avvicinarci al punto in cui la babele dei meta-linguaggi dovrà necessariamente dotarsi di un traduttore universale che permetta ai vari universi di parlarsi, invece di monologare.
Per esempio, è notevole il lavoro fatto in Australia sui METS e sintetizzato nell’ottimo articolo, appena pubblicato su D-LIB, The Australian METS profile, a journey about metadata, che descrive le varie fasi necessarie per arrivare alla costruzione di un application profile visto “… as an exchange format to support the collection and preservation of and access to content in Australian digital repositories”.
Notevolissimo il secondo numero, anch’esso di recente pubblicazione, di Code4Lib, dove, tra i tanti articoli degni di lettura, da non perdersi è certamente Toward element-level interoperability in bibliographic metadata, dove troverete “… an approach and set of tools for translating bibliographic metadata from one format to another. A computational model is proposed to formalize the notion of a ‘crosswalk’. The translation process separates semantics from syntax, and specifies a crosswalk as machine executable translation files which are focused on assertions of element equivalence and are closely associated with the underlying intellectual analysis of metadata translation. A data model developed by the authors called Morfrom serves as an internal generic metadata format. Translation logic is written in an XML scripting language designed by the authors called the Semantic Equivalence Expression Language (Seel)“. Interessante notare come le tecniche e gli strumenti costruiti dagli autori siano stati implementati in un toolkit di OCLC chiamato Crosswalk Web Service.
Per i miei esperimenti sono state utili anche le riflessioni, avvenute quasi tutte via mailing list, su un altro crosswalk, quello tra il formato di rappresentazione di dati usato da Open Library, Infogami, e il Dublin Core, nonché lo studio dell’Eprints application profile, dedicato alla descrizione dei lavori scientifici e accademici nei respository istituzionali.
Finisco col parlare di un argomento che c’entra (tangenzialmente) sui metadati, anche se è focalizzato sulla creazione dell’interfaccia Web per una digital library: anch’esso è sviscerato in un articolo di D-LIB intitolato Using open source social software as digital library interface, ed esamina uno dei possibili usi alternativi di WordPress.
Anche questo elemento mi sembra significativo se in quadrato nella cornice degli esperimenti effettuati negli ultimi due-tre anni. Che WordPress (in particolare), cioè una piattaforma per la creazione di blog sia vista sempre più come strumento per la costruzione di interfacce Web per una gran quantità di applicazioni (due esempi su tutti: le riviste online – come per esempio AidaLampi e Pc professionale – e i cataloghi – come Scriblio, l’OPAC della Lamson Library di Plymouth University), fa davvero riflettere.
In primis sulla bontà del software e sopratutto sulla sua intelligente architettura aperta, che permette in maniera abbastanza indolore personalizzazioni e sviluppi, ma anche sul fatto che la UX favorita da interfacce come quelle dei blog ha evidentemente aperto una via efficace alla ricerca online, una via che incontra il gradimento degli utenti. Mi piacerebbe approfondire questo aspetto… Qualcuno è a conoscenza di studi specifici su WordPress o comunque sulle piattaforme di blogging dal punto di vista dell’esperienza degli utenti?
[ Per gli eventuali 25 lettori interessati, la mia sitografia su del.icio.us dedicata ai metadati ;-) ]
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* riprendo dalla nota 5 di Toward element-level interoperability in bibliographic metadata: “A chart or table that represents the semantic mapping of fields or data elements in one data standard to fields or data elements in another standard that has a similar function or meaning. Crosswalks enable heterogeneous databases to be searched simultaneously with a single query as if they were a single database (semantic interoperability) and to effectively convert data from one metadata standard to another. See also metadata mapping below. Also known as field mapping.”
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